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D.P.C.M. 12/10/2007

a) se l’indice di sicurezza sismica raggiungibile, che tiene conto della pericolosità del sito e della destinazione d’uso proposta (v. tab. 2.1), è compatibile, l’intervento di miglioramento è pienamente soddisfacente anche dal punto di vista della sicurezza, valutata attraverso un procedimento quantitativo;

b) se l’indice di sicurezza sismica raggiungibile è inferiore a quello auspicabile, ovvero sarebbero necessari interventi troppo invasivi, il progettista deve giustificare l’intervento ricorrendo anche a valutazioni qualitative, che dovranno essere esposte in una relazione esplicativa delle scelte fatte, ad integrazione della relazione di calcolo. In particolare, si possono verificare due diverse situazioni, che devono essere giustificate nella suddetta relazione:

- il modello meccanico, pur se sviluppato con i più accurati strumenti di analisi, è comunque inadeguato a descrivere in modo attendibile la complessità di comportamento della costruzione storica: in questo caso l’indice di sicurezza sismica conseguito con l’intervento può essere pienamente soddisfacente, a fronte di valutazioni qualitative del comportamento strutturale, basate sull’osservazione della costruzione e sull’analisi storica;

- il modello meccanico è attendibile, ma sussistono specifiche esigenze di conservazione che impediscono l’adozione degli interventi che sarebbero necessari per soddisfare completamente le richieste di sicurezza sismica: in questo caso si può, coerentemente con i principi del miglioramento sismico, adottare in modo consapevole un sistema di interventi meno efficaci in termini di sicurezza sismica ma compatibili con le esigenze della conservazione, per evitare il danno certo in termini culturali prodotto da un intervento invasivo4 L’obiettivo è quello di evitare opere superflue, favorendo quindi il criterio del minimo intervento, ma anche evidenziando i casi in cui sia opportuno agire in modo più incisivo. La valutazione delle accelerazioni corrispondenti al raggiungimento di determinati stati limite ed il successivo confronto con l’accelerazione del suolo attesa nel sito consente infatti, da un lato di giudicare se l’intervento progettato è realmente efficace (dal confronto tra lo stato attuale e quello di progetto), dall’altro fornisce una misura del livello di sicurezza sismica del manufatto a valle dell’intervento. Quanto esposto fin qui pone l’attenzione sulle esigenze di salvaguardia del manufatto d’interesse storicoartistico. Esistono tuttavia manufatti di tale natura nei quali vengono svolte funzioni strategiche o rilevanti (ospedali, scuole, caserme, ecc). In questi casi la deroga all’adeguamento ha delle conseguenze sul livello di rischio degli occupanti e sulla operatività delle funzioni svolte in emergenza sismica. Poiché la salvaguardia del manufatto non può incidere sulla operatività delle funzioni strategiche o sulle conseguenze di un eventuale collasso, si ritiene che, al di sopra di un certo livello di rischio, possa essere presa seriamente in conto la possibilità di delocalizzare le funzioni rilevanti e/o strategiche. Il problema di conciliare sicurezza e conservazione assume importanti implicazioni anche in termini di responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nella progettazione ed esecuzione dell’opera ai sensi delle norme vigenti. Il committente deve essere consapevole dell’indice di sicurezza sismica raggiunto dal manufatto a seguito dell’intervento progettato e della sua compatibilità con le funzioni svolte. Gli interventi possono riguardare singole parti del manufatto o interessare l’intera struttura; vengono quindi introdotti due diversi livelli di valutazione: . LV2 - valutazioni da adottare in presenza di interventi locali su zone limitate del manufatto, che non alterano in modo significativo il comportamento strutturale accertato, per le quali sono suggeriti metodi di analisi locale; in questo caso la valutazione dell’accelerazione di collasso dell’intero manufatto, comunque richiesta, viene effettuata con gli strumenti del livello LV1; . LV3 - progetto di interventi che modificano il funzionamento strutturale accertato o quando venga comunque richiesta un’accurata valutazione della sicurezza sismica del manufatto; in questo caso le valutazioni devono riguardare l’intero manufatto, e possono utilizzare i modelli locali previsti per il livello LV2, però applicati in modo generalizzato sui diversi elementi della costruzione, o un modello strutturale globale, nei casi in cui questi possano essere ritenuti attendibili. L’esperienza, acquisita a seguito dei passati eventi sismici, ha infatti mostrato come, per gli edifici storici in muratura, il collasso sia raggiunto, nella maggior parte dei casi, per perdita di equilibrio di porzioni limitate della costruzione (definite nel seguito macroelementi). 4 Si osserva come l’aver attribuito alla sicurezza, data la sua natura probabilistica, un valore non assoluto così consentendo un compromesso con le esigenze di conservazione, non è concettualmente diverso da quanto prevedono le norme per proteggere le nuove costruzioni, nelle quali i livelli di sicurezza sono definiti attraverso un compromesso con i costi di costruzione).

2.3 2.3 Per i manufatti architettonici di interesse storico artistico la sicurezza e protezione nei riguardi del rischio sismico è garantita attraverso la definizione di due stati limite, motivati dalla volontà di salvaguardare l’incolumità degli occupanti nel caso di terremoti rari e di forte intensità (stato limite ultimo SLU), e di limitare i danni per terremoti meno intensi ma più frequenti, dettato sia da ragioni economiche che funzionali (stato limite di danno SLD). Inoltre possono sussistere ragioni di tutela di specifiche opere d’arte (affreschi, stucchi, ecc.), per la protezione delle quali è opportuno definire uno specifico stato limite. Gli stati limite considerati sono: . SLU (stato limite ultimo) – Sotto l'effetto della azione sismica di riferimento, caratterizzata da una probabilità di superamento del 10% in 50 anni e definita al successivo punto 3, opportunamente modulata in termini di differenti probabilità di eccedenza o di coefficiente di importanza (v. tab. 2.1), la struttura, pur subendo danni di grave entità, mantiene una residua resistenza e rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali e l’intera capacità portante nei confronti dei carichi verticali. . SLD (stato limite di danno) – Sotto l'effetto della azione sismica, caratterizzata da una probabilità di superamento del 50% in 50 anni e definita al successivo punto 3, opportunamente modulata in termini di differenti probabilità di eccedenza o di coefficiente di importanza (v. tab. 2.2), il manufatto nel suo complesso non subisce danni gravi che ne giustifichino l’interruzione d'uso in conseguenza di eventi sismici che abbiano una maggiore probabilità di occorrenza rispetto a quella della azione sismica di riferimento per lo stato limite ultimo. . SLA (stato limite di danno ai beni artistici) – I beni artistici contenuti nel manufatto (apparati decorativi, ecc.) subiscono, in occasione di un terremoto di livello opportuno (in genere quello preso in considerazione per lo stato limite di danno), danni di modesta entità, tali da poter essere restaurati senza una significativa perdita del valore culturale. Con una verifica dello SLU si garantisce non solo l’incolumità delle persone ma la stessa conservazione del manufatto, che potrà essere restaurato a seguito dell’evento. Lo stato limite di danno è considerato solo in relazione alla perdita di funzionalità (agibilità) del manufatto, in quanto si ritiene che la danneggiabilità di una costruzione storica in muratura, specie nei riguardi di un’azione sismica frequente, sia caratteristica intrinseca di tali manufatti e, come tale, conseguenza del tutto accettabile. Nel caso in cui siano presenti beni artistici rilevanti solo in alcuni elementi della costruzione, la valutazione andrà eseguita esclusivamente in quelle zone, attraverso modelli locali su parti strutturalmente autonome (una tale sottostruttura verrà definita macroelemento; essa può corrispondere ad elementi architettonici, ma più in generale andrà riconosciuta sulla base di una lettura costruttiva e storica della costruzione). In genere i danni ai beni di valore artistico, quali ad esempio affreschi o stucchi, diventano significativi e non accettabili in presenza di danni gravi agli elementi strutturali (fessurazioni e deformazioni delle pareti portanti), quelli che vengono presi come riferimento per decidere in merito all’agibilità della costruzione. In questi casi, per le verifiche, SLA può essere assimilato a SLD. Esistono tuttavia situazioni nelle quali il danno agli apparati decorativi può verificarsi anche in assenza di un danno strutturale (ad esempio, stucchi di notevole spessore e insufficientemente collegati alla struttura) o viceversa (apparati non completamente vincolati e quindi in grado di assecondare lesioni e deformazioni strutturali). In questi casi è necessario sviluppare criteri e strumenti di valutazione specifici per lo SLA. In conclusione: . la valutazione nei riguardi dello SLU è richiesta per ciascun manufatto tutelato, anche se non soggetto ad uso, in quanto garantisce la salvaguardia degli occupanti e la conservazione del manufatto; . la valutazione nei riguardi dello SLD è richiesta nei seguenti casi: o a livello complessivo, per i manufatti tutelati di cui si vuole garantire la funzionalità dopo il terremoto, in relazione al loro uso; o esclusivamente a livello locale, nelle parti in cui sono presenti beni tutelati di valore artistico; in presenza di beni artistici di particolare rilevanza, gli organi di tutela potrebbero richiedere un livello di protezione sismica più elevato, al limite corrispondente al raggiungimento dello SLD per un’azione sismica per la quale è in genere richiesto il rispetto dello SLU. . la valutazione nei riguardi dello SLA è richiesta nelle situazioni specifiche definite dall’Amministrazione competente (ad esempio quando il danno agli apparati decorativi ritenuti particolarmente significativi dall’Amministrazione può verificarsi anche in assenza di un danno strutturale).

2.4 2.4 Nel paragrafo 2.1 è stato già introdotto l’indice di sicurezza sismica, definito dal rapporto fra l’accelerazione che porta l’opera a raggiungere uno stato limite e l’accelerazione attesa nel sito, corrispondente ad una determinata probabilità di eccedenza in 50 anni5. Il livello di protezione sismica di una determinata opera dipende dunque dal valore dell’accelerazione attesa, e quindi dalla probabilità di eccedenza accettata. Per i manufatti architettonici di interesse storico artistico appare comunque opportuno confrontare l’indice di sicurezza sismica nella situazione attuale e quello eventualmente ottenibile realizzando interventi di miglioramento, compatibili con le esigenze di tutela del bene, con un livello di protezione sismica differenziato in funzione della loro rilevanza e del loro uso, e quindi delle conseguenze più o meno gravi di un loro danneggiamento per effetto di un evento sismico. A tale scopo si istituiscono: . tre diverse “categorie di rilevanza” (limitata, media, elevata), che possono essere definite sulla base della conoscenza del manufatto ottenuta con la metodologia sviluppata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Allegato A, punto A.15), attraverso un procedimento interdisciplinare; . tre diverse “categorie d’uso” (saltuario o non utilizzato, frequente, molto frequente; (Allegato A, punto B.6). A ciascun bene culturale tutelato, in relazione all’appartenenza alle suddette categorie, è associata una probabilità di eccedenza accettata. Per la verifica dello SLU si potrà fare riferimento ad azioni sismiche caratterizzate dalle probabilità di eccedenza in 50 anni riportate nella tabella 2.1 e differenziate rispetto a quelle delle nuove costruzioni. Tali azioni potranno anche essere ottenute moltiplicando l’azione sismica di riferimento (probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni) per un fattore ..I detto fattore di importanza, dato dal rapporto fra l’accelerazione corrispondente alla probabilità di eccedenza accettata e l’accelerazione di riferimento. Nella Tabella 2.1 sono riportati i valori di probabilità di eccedenza accettati ed i valori di ..I. medi6 che possono essere utilizzati qualora non siano disponibili direttamente le accelerazioni corrispondenti alle diverse probabilità accettate. I valori di ..I e delle probabilità di eccedenza accettate si applicano anche nel caso in cui l’edificio tutelato rientri nelle categorie di importanza I o II7. Tabella 2.1 – Probabilità di eccedenza in 50 anni dell’azione sismica (P) e fattori di importanza ..I per la verifica allo SLU dei beni culturali tutelati Categoria d’uso Categoria di rilevanza Limitata Media Elevata P eccedenza ..I P eccedenza ..I P eccedenza ..I Saltuario o non utilizzato 40% 0.50 25% 0.65 17% 0.80 Frequente 25% 0.65 17% 0.80 10% 1.00 Molto frequente 17% 0.80 10% 1.00 6,5% 1.20 Per la verifica dello SLD si potrà fare riferimento ad azioni sismiche caratterizzate dalle probabilità di eccedenza in 50 anni riportate nella tabella 2.2, che potranno anche essere ottenute moltiplicando l’azione sismica corrispondente alla probabilità di eccedenza del 50% in 50 anni per i fattori ..I medi riportati nella medesima tabella8. Qualora non sia disponibile il valore di accelerazione corrispondente alla probabilità di eccedenza del 50% in 50 anni, esso potrà essere ottenuto dividendo l’accelerazione di riferimento ag per 2.5. 5 I valori dell’accelerazione al suolo in condizioni di sito rigido (suolo A) sono forniti da studi di pericolosità sismica. In particolare l’accelerazione di riferimento ag, delle NTC e dell’Ordinanza corrisponde ad una probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni. 6 Per lo SLU i valori di ..I sono ottenuti come media dei rapporti fra le accelerazioni corrispondenti alle probabilità di eccedenza riportate nella tabella 2.1.e l’accelerazione di riferimento, corrispondente alla probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni. 7 definite al punto 4.7 dell’Ordinanza, Tabella 4.3.. Ai fini delle conseguenze di un eventuale collasso è opportuno tener conto anche del rischio indotto dalla costruzione nel contesto urbano. Ad esempio della possibilità che il crollo di un campanile ostruisca una via di fuga o di soccorso non surrogabile. 8 Per lo SLD i valori di ..I sono ottenuti come media dei rapporti fra le accelerazioni corrispondenti alle probabilità di eccedenza riportate nella tabella 2.2.e l’accelerazione corrispondente alla probabilità di eccedenza del 50% in 50 anni. Tabella 2.2 – Probabilità di eccedenza in 50 anni dell’azione sismica (P) e fattori di importanza Tabella 2.2 – Probabilità di eccedenza in 50 anni dell’azione sismica (P) e fattori di importanza I per la verifica allo SLD dei beni culturali tutelati Categoria d’uso Categoria di rilevanza Limitata Media Elevata P eccedenza ..I P eccedenza ..I P eccedenza ..I Saltuario o non utilizzato 90% 0.50 80% 0.65 65% 0.80 Frequente 80% 0.65 65% 0.80 50% 1.00 Molto frequente 65% 0.80 50% 1.00 40% 1.20 L’indice di sicurezza sismica, che rappresenta il rapporto tra il livello di protezione sismica raggiungibile, compatibilmente con le esigenze di tutela, ed il livello di protezione auspicabile, in funzione delle categorie d’uso e della rilevanza, costituirà il riferimento per la valutazione della compatibilità dell’uso previsto e, di conseguenza, per le decisioni operative sui lavori di miglioramento sismico da eseguire e sui provvedimenti generali da adottare per garantire la sicurezza (limiti di accessibilità, limitazioni o modifica della destinazione d’uso, ecc.).

 

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